IL PERIODO DI PROVA DEVE ESSERE RETRIBUITO?

La risposta a questa domanda è netta: SI.

E' importante sottolineare che il PERIODO DI PROVA, TECNICAMENTE, NON ESISTE AL DI FUORI DEL CONTRATTO O PRIMA DI ESSO.

Un datore di lavoro può farti un colloquio e decidere SE ASSUMERTI O MENO.

L'ASSUNZIONE, che avviene con la firma del contratto, ti garantisce I DIRITTI CHE TUTTI I LAVORATORI DEVONO AVERE PER LEGGE. DAL GIORNO DELL'ASSUNZIONE TU DEVI RICEVERE UN SALARIO. All'interno del contratto, però, è possibile aggiungere una clausola specifica che consente al datore di lavoro di LICENZIARTI senza che tu abbia NULLA A PRETENDERE entro un periodo di tempo limitato (COMUNQUE RETRIBUITO).
Il modo di dire "PERIODO DI PROVA", quindi, è quel periodo iniziale che va DALLA FIRMA DEL CONTRATTO fino al giorno in cui il datore di lavoro può licenziarti se non soddisfatto. ESSO DEVE ESSERE RETRIBUITO.
IL PERIODO DI PROVA, QUINDI, NON E' UN PERIODO CHE PRECEDE IL CONTRATTO STESSO O UN PERIODO NEL QUALE NON SI PERCEPISCE UNA REMUNERAZIONE.

Cosa si rischia quando si fa il periodo di prova?

Spesso i datori di lavoro SFRUTTANO ILLEGALMENTE il disagio delle persone CHIEDENDO un "periodo di prova" che precede il contratto (che nella maggior parte dei casi NON CI SARA' MAI) ma, soprattutto, NON RETRIBUENDOLO.
Questa pratica ha un solo nome: LAVORO NERO.
AGGRAVATO DAL FATTO CHE SI SFRUTTA FORZA LAVORO NON PAGANDOLA.

Ti ricordiamo che questo è pericolosissimo per te:
in caso di infortuni NON HAI ALCUN DIRITTO e, FORMALMENTE, è come se tu NON AVESSI MAI LAVORATO.
DENUNCIA, ANCHE IN FORMA ANONIMA, TUTTI COLORO CHE TI ILLUDONO PROSPETTANDOTI UN LAVORO VERO, SFRUTTANDOTI, però, CON LAVORO NERO.

Il periodo di prova deve essere retribuito?

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